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Il Cappellone sopraelevato della Madonna della Madia al centro della conferenza di sabato 18 gennaio. Un evento che ha lasciato senza parole l’affollata sala del museo diocesano, grazie alla magistrale esposizione della relatrice, la prof.ssa Mimma Pasculli Ferrara, docente di “Storia dell’Arte Moderna”, “Storia comparata dell’Arte dei Paesi europei“ e “Storia dell’Arte regionale in Puglia” presso il Dipartimento di Lettere, Lingue ed Arti dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Invitata dai soci di PIETRE VIVE CATTEDRALE MONOPOLI, la professoressa Pasculli ci ha parlato dei suoi studi sull’arte napoletana in Puglia, essendo stata lei la prima a sottolineare lo stretto rapporto tra le botteghe degli artisti napoletani e la nostra regione tra XVI e XVIII secolo.
Tutti i presenti si sono accorti che gli occhi della prof.ssa Pasculli brillavano per la passione, per il suo “particolare afflato”, che lei stessa ha confessato di aver avuto sin dal primo momento in cui è entrata per la prima volta nella Cattedrale di Monopoli: “Una visione... c’è stato subito un filo diretto con la Madonna della madia, un innamoramento immediato” ha confidato la professoressa. “Un’intensa, splendida visione tra arte e spiritualità, provocata dalla preziosa e colorata fuga prospettica che porta l’occhio dall’ingresso della navata all’altare maggiore e poi subito dopo al grande palcoscenico della cappella superiore della Madonna della Madia”, ha continuato, svelando di essersi sentita come “al centro del Barocco internazionale”. Così la professoressa ha introdotto la sua relazione, sottolineando in particolare l’importanza delle statue in marmo presenti ai lati dell’altare della Madia, raffiguranti San Michele Arcangelo e San Giuseppe, entrambe realizzate a metà del XVIII secolo dal famosissimo scultore napoletano Giuseppe Sammartino (Napoli, 1720 – Napoli, 1793), che con grande maestria ha imposto la sua influenza sullo stile scultoreo del Settecento nell’Italia meridionale.
La professoressa ha così condotto il vasto pubblico della serata in un viaggio nell’arte, partendo dal Cappellone della Madonna della Madia di Monopoli per giungere al Cappellone di San Cataldo a Taranto, percorrendo, attraverso foto e brevi descrizioni, le vie preziose dell’arte, passando per numerosissime Chiese e Cattedrali dell’Italia meridionale, tra cui Foggia e Martina Franca, dove sono presenti opere di Giuseppe Sammartino e lo stile particolare di lavorazione del marmo dell’epoca barocca napoletana in tutto il territorio meridionale.
“Un momento delizioso e finemente culturale”, come lo ha definito Mons. Vincenzo Muolo invitato per un saluto finale, nel quale ha ringraziato l’associazione Pietre Vive ed espresso parole di stima nei nostri confronti per la continua attività di “occuparci delle cose belle della Cattedrale”.
Il presidente dell’associazione, Francesco Latorre, ha infine invitato tutti a visitare il sito archeologico Cripta romanica anche per vedere, tra le altre cose, il modello di altare realizzato nel 1746 per permettere la scelta tra due tipologie di altare per la Madonna della madia: quello romano e quello napoletano, che vinse.
Nel corso della serata è stato presentato il volume "L’ARTE DEI MARMORARI IN ITALIA MERIDIONALE. Tipologie e tecniche in età barocca”, il primo volume interamente dedicato ad un materiale prezioso, il marmo, visto nella sua raffinata applicazione (intarsio ed intaglio) ed uso in ambito chiesastico e privato, nell’intenso e vibrante periodo barocco e rococò in Italia meridionale. Il volume, di cui la professoressa Pasculli è autrice, è stato pubblicato nel dicembre 2013.
Abbiamo davvero un tesoro prezioso di cui essere orgogliosi.
PIETRE VIVE